A 45 Km. da Orvieto, ad un'altezza di circa 500 metri s.l.m. si trva sui monti che separano L'orvietano da Città della Pieve. Ampie zone verdi costituiscono un elemento di attrazione considerevole: dal capoluogo si può dominare la Valdichiana e ammirare i monti della Toscana digradare verso l'Umbria. Fu forse per questa posizione naturale che gli antichi orvietani, poco dopo il 1000. scelsero Monteleone a protezzione dei loro confini settentrionali. Dall'originario centro abitato, compreso entro le mura granitiche, oggi non resta che la vecchia Torre Mozza, a guardia della porta di accesso del paese. Il centro urbano di origine medievale è caratterizzato dall'uso diffuso del laterizio e conserva un patrimonio storico-artistico considerevole. Di particolare interesse le opere d'arte conservate nella Colleggiata e nella Chiesa del SS. Crocefisso. Tra le varie manifestazioni che si organizzano nel paese interessante è la tradizionale "Rimpatriata" che impegna quasi tutto il mese di agosto con sagre e festeggiamenti vari di carattere culturale, musicale e di rievocazione storicoa, (il corteo storico con disfida dei Casati di Montemarte e Marsciano, antichi proprietari del Castello, si svolge il 16 di agosto). Nel periodo natalizio, si ripete la scena del "Presepe vivente" che coinvolge tutti i cittadini nella ricostruzione storica della Betlemme di 2000 anni fa. Particolare importanza hanno per il paese la nuova e moderna palestra di notevoli dimensioni e lo storico teatro "dei Rustici" costruito nel 1732. da poco ristrutturato e centro di molte attività .
Alle pendici del Monte Peglia, a 40 Km. da Orvieto, è il paese dell'orvietano più prossimo al territorio perugino. I primi insediamenti siralgono al periodo paleolitico, al neolitico e all'età del bronzo e del ferro come confermato dai ritrovamenti di reperti ora conservati al Museo Archeologico di Perugia. anche gli etruschi hanno lasciato tracce consistenti della loro presenza. La particolare collocazione di questa area geografica, compresa tra Orvieto, Perugia, Todi, fu tra le principali cause, durante l'epoca comunale, di numerose guerre locali. Il piccolo centro di orgine medievale, sorto prima dell 1000 attorno ad un edicola dedicata al patrono, fu possesso dei Monaldeschi e subì i contraccolpi delle lotte fra i diversi rami di questa famiglia. Dell'antico castello rimangono solo alcuni elementi inglobbati nella Villa, oggi sede municipale, costruita dalla famiglia Faina nel XIX sec. Interessanti sono i primi resti della Chiesa di San Venanzo, ben visibili nel parco pubblico, e all'interno della Residenza municipale, i dipinti murari e le decorazioni. DI importante valore artistico è l'affresco della Madonna Liberatrice del XIV sec. che si trova nell'omonima chiesa. Di particolare interesse geologico è il terreno di natura vulcanica su cui sorge il paese testimoniato dalla presenza di un materiale denominato "venanzite", unico nel suo genere. Recentemente sono stati realizzati un museovulcanologico e un percorso naturalistico all'interno della colata lavica. Nel territorio comunale si possono ammirare gli antichi castelli di epoca medievale di San Vito in Monte (dove si trova una sorgente di acque oligominerali), Civitella dei Conti, Ripalvella, Collelungo (dove si trova il Santuario della Madonna della Luce), Poggio Aquilone, Pornello, Rotecastello. A 800metri s.l.m., Ospedaletto è il maggior richiamoturistico con pinete, parchi e una riserva faunistica. Nel parco di " Sette Frati", attrezzato per pic-nic e spettacoli musicali all'aperto, è stato allestito un campo service e un centro di documentazione naturalistica frequentato dal turismo didattico.
Paese medievale posto su un crinale, è immerso nel verde delle montagne circostanti. L'autostrada che passa a pochi Km. non è riuscita a modificare la vita dei suoi abitanti: niente ritmi frenetici, ma, aria buona, agricoltura, artigianato e cibi genuini; il tutto a riparo delle sue antiche mura che racchiudono un'intrigo di vicolo e piazzette con l vecchie case ancora difese dalle due rocche medioevali. Tutto il paese è un "munumento" con pregevoli opere come la chiesa di Santa Maria Vecchia, costruita intorno al 1200, che presenta un portale gotico di pregevole fattura e importanti affreschi della seconda metà del Quattrocento, la chiesa di Santa Maria Nuova e il complesso medioevale di Castel Maggiore. Non lontano dal paese si trova il Castello dell Sala, tipico esempio di architettura medioevale del XII sec., già feudo dei Monaldeschi. Il simbolo di Ficulle è il coccio: oggetti di uso domestico fatti di argilla, lavorati al tornio e cotti al forno a legna; terracotte che, prima dell'avvento della plastica, scandivano la vita quotidiana. Si producono tutt'ora piatti e pignatte, "panate" e ziri che ricordano abitudini antiche e conservano nelle forme e nei colori quella tradizione locale che si ritrova anche nella cucina semplice e gustosa. L'ospitalità degli abitanti di Ficulle si esprime oggi sul territorio attraverso accoglienti aziende agrituristiche e una zona di sosta munita di presidio ecologico per camperisti. Durante il corso dell'anno si svolgono alcuni appuntamenti culturali tra cui la "Festa di primavera", una serie di momenti ludico-culturali che fanno da cornice al tradizionale cantamaggio ficullese.